Decoro Urbano potrebbe essere quella materia scolastica applicata che era in vigore fino a pochi anni sotto il nome di Educazione Civica. Ed è proprio dall’educazione, il rispetto verso il bene comune e l’amore verso la propria città che ripartono le città sotto forma di nuovi componenti moderne che hanno portato gruppi di cittadini volontari, noti e meno noti, ad occuparsi del “pubblico” come se fosse “privato”.
Se da un lato esistono giovani artisti di strada che amano marcare il territorio deturpando facciate di palazzi e beni storici, dall’altro esiste il richiamo, sempre più forte ed in massa, di cittadini pronti a difendere il bene comune da un vile attacco esterno.
L’educazione civica si incontra con la sociologia, esattamente com’è accaduto nel 1969 quando si elaborò e sperimentò la “teoria delle finestre rotte” presso l’Università di Stanford. Il professor Philip Zimbardo lasciò due automobili perfettamente identiche come colore, modello ed allestimento in due zone differenti dell’America, una nel Bronx conosciuto come zona povera e conflittuale di New York ed una a Palo Alto in California, zona rinomata per la sua ricchezza e tranquillità. L’obiettivo era studiare dal punto di vista sociologico e psicologico il comportamento individuale delle persone in ciascun sito. Accadde che l’automobile abbandonata nel Bronx dopo poche ore fu smantellata perdendo pian piano le ruote, gli specchietti, i sedili, la radio e tutto ciò che poteva essere rivenduto, al contrario quella abbandonata a Palo Alto restò intatta. Dopo una settimana di esperimento sociologico gli studiosi decisero di rompere un vetro all’automobile abbandonata a Palo Alto ed accadde l’imprevedibile, anche quella autovettura seppur parcheggiata in una zona ricca e benestante fu saccheggiata fino a ridurla a carcassa.
Da qui prende il nome questa teoria sociologica che ha provato come degrado porta degrado, sporcizia porta sporcizia, amore per il bene comune porta amore per il bene comune. Lo stesso Sindaco di New York Giuliani nel 1994, appena eletto, applicò questa teoria per combattere il crimine nella metropolitana della sua città, semplicemente introducendo il pagamento obbligatorio del biglietto secondo la teoria della tolleranza zero, il messaggio che arrivava ai cittadini fu che la metropolitana non era più zona di degrado e di pericolo ma di controllo e con delle regole, producendo un crollo drastico delle attività criminali.